Negli ultimi anni, i dispositivi di tracciamento personali come gli AirTag di Apple (e tutti gli altri beacon di altre marche, trasmettitori radio a bassa frequenza che sfruttano la tecnologia Bluetooth Low Energy) hanno rivoluzionato il modo in cui troviamo gli oggetti smarriti.
Tuttavia, questa tecnologia, così comoda per ritrovare le chiavi o il portafoglio, può essere utilizzata in modo improprio per scopi di stalking e sorveglianza non autorizzata.
Come funzionano i dispositivi di tracciamento Bluetooth?
Questi piccoli dispositivi utilizzano la tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE) per connettersi ad altri dispositivi come gli smartphone. Quando un dispositivo di tracciamento viene separato dal suo proprietario invia un segnale Bluetooth che può essere rilevato da altri dispositivi nelle vicinanze.
Questo segnale viene poi utilizzato per localizzare il dispositivo di tracciamento su una mappa.
Perché preoccuparsi del tracciamento non autorizzato?
Il rischio principale è quello di essere tracciati senza il proprio consenso. Un AirTag o un altro dispositivo simile potrebbe essere nascosto in un oggetto personale o in un veicolo per monitorare i movimenti di una persona. Questo tipo di sorveglianza invasiva può avere gravi ripercussioni sulla privacy e sulla sicurezza individuale.
I casi di uso illecito e improprio di AirTag purtroppo sono diventati cronaca, soprattutto a ridosso del loro lancio: pochi mesi dopo, nel gennaio del 2022, la modella statunitense Brooks Nader ha infatti raccontato come durante una serata a New York qualcuno avesse infilato un AirTag di nascosto nel cappotto.
Come proteggersi dal tracciamento?
Fortunatamente, ormai esistono diverse misure che puoi adottare per proteggerti dal tracciamento non autorizzato:
- funzioni nei sistemi operativi e app per prevenire il rilevamento non autorizzato:
- iOS: Apple ha integrato una funzione nei dispositivi iOS che avvisa l’utente quando un dispositivo di tracciamento sconosciuto lo segue per un periodo prolungato.
- Android: esistono diverse app gratuite sul Google Play Store, come Tracker Detect, progettate specificamente per rilevare dispositivi di tracciamento Bluetooth nelle vicinanze.
- disattivazione del Bluetooth:
- quando non è in uso, disattivare il Bluetooth può ridurre significativamente il rischio di essere rilevati da dispositivi di tracciamento.
- scansioni manuali regolari:
- abituati a effettuare scansioni manuali regolari del tuo ambiente utilizzando le app di rilevamento. Questo può aiutarti a individuare dispositivi di tracciamento nascosti.
- custodie protettive:
- alcuni produttori offrono custodie protettive per smartphone che bloccano i segnali Bluetooth, rendendo più difficile il tracciamento.
- attenzione agli oggetti trovati:
- evita di raccogliere oggetti trovati, soprattutto se sembrano nuovi o hanno un logo sconosciuto. Potrebbero contenere dispositivi di tracciamento.
- controlli regolari del veicolo:
- controlla regolarmente il tuo veicolo alla ricerca di oggetti strani o inattesi, in particolare nelle zone più nascoste.
Cosa fare se si trova un dispositivo di tracciamento?
Se sospetti di essere stato tracciato o se trovi un dispositivo di tracciamento, è importante seguire questi passi:
- documentare la scoperta: scatta foto del dispositivo e della sua posizione;
- disattivare il dispositivo: se possibile, seguire le istruzioni del produttore per disattivare il dispositivo;
- contattare le autorità: se ritieni che si tratti di un caso di stalking o di sorveglianza non autorizzata, sporgi denuncia alle forze dell’ordine.
La tecnologia dei dispositivi di tracciamento Bluetooth offre numerosi vantaggi e sono device molto utili, ma è importante essere consapevoli dei potenziali rischi per la privacy. Adottando le misure di sicurezza descritte in questo articolo, puoi proteggerti dal tracciamento non autorizzato e mantenere il controllo sulla tua privacy.
Il ruolo delle soluzioni di sicurezza personale
Esistono soluzioni di sicurezza personale tascabili, che possono inviare un segnale di allarme a un Security Operation Center in cui un operatore, in modalità ascolto silente (senza mettere ulteriormente nei guai la vittima), può verificare un evento e organizzare l’intervento delle forze dell’ordine.
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